Guardi di continuo il cellulare? Non sei il solo. Il fascino ossessivo dei social network è una loro qualità intrinseca.

“Nulla di grande entra nella vita dei mortali senza portarsi dietro una maledizione”. Con questa citazione di Sofocle nell’incipit si apre The Social Dilemma, ultima pellicola del trentaseienne Jeff Orlowski. Si tratta di un documentario sulle conseguenze nefaste dei social network, una interessante messa in scena delle contraddizioni che giornalmente viviamo su Facebook, Instagram e Twitter. Ad apparire sullo schermo sono alcuni protagonisti dell’evoluzione tecnologica (programmatori e dirigenti di Google, Pinterest, YouTube, Instagram, Facebook) che parlano e discutono che sì, le intenzioni erano buone, ecco, però… E su quel “però” cala subito un silenzio imbarazzante. «Eravamo partiti con altre intenzioni, poi la situazione ci è sfuggita di mano», dicono quasi in coro.

L’assunto è il seguente: se il servizio è gratis, il prodotto sei tu. Intorno a questa asserzione ruota un insieme di riflessioni provocatorie e curiose, alcune già note, altre meno scontate. Ad esempio, l’informatico e saggista Jaron Lanier dice: «Il prodotto non siamo noi, è la possibilità che le piattaforme hanno di cambiare il nostro comportamento». Una cosa è certa: siamo sempre incollati allo schermo.

Il documentario ha fatto nascere numerosissimi scontri di opinioni, chi ne ha parlato come un prodotto provocatorio e investigativo, chi come troppo banale, chi come eccessivamente complottista. Una visione con uno sguardo critico è più che necessaria. Tuttavia, al di là di tutte le polemiche, c’è comunque da chiedersi: quanto può essere vantaggioso e quanto può essere pericoloso l’uso dei social network? Ma soprattutto, quale educazione alla “cittadinanza sul web” è possibile per un loro uso consapevole?

Evento su prenotazione.
Dalle ore 14.15 alle ore 16.15 in workshop 1 (piano terra).

 

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